Primi scritti

A 24 anni (1944), il racconto Aftermath of a Lengthy Rejection Slip fu pubblicato sulla rivista Story. Due anni dopo, un altro racconto, 20 Tanks From Kasseldown uscì su una raccolta di Portfolio III. Non riuscendo però a sfondare nel mondo letterario, Bukowski si rassegnò e smise di scrivere per un decennio, un periodo che lui ha chiamato “una sbronza di dieci anni”. Questi “anni buttati” formarono però le basi di tutto quello che scrisse in seguito, che è largamente autobiografico, sebbene la verità dei suoi resoconti sia stata frequentemente messa in discussione (lui stesso ammette di mescolare realtà e immaginazione).

Durante una parte di questo periodo continuò a vivere a Los Angeles, ma vagabondò anche per tutti gli USA, lavorando sporadicamente e vivendo in pensioni economiche. Nei primi anni cinquanta ottenne un lavoro (a Los Angeles) come postino, per le poste degli Stati Uniti, ma si dimise dopo meno di tre anni.

« Come cazzo è possibile che ad un uomo piaccia essere svegliato alle 6.30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico, per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l'opportunità di farlo? »
(Bukowski sul lavoro, in Factotum)

Nel 1955, dopo aver bevuto molto con la compagna Jane, fu ricoverato in ospedale per un'ulcera perforante che gli fu quasi fatale. Si salvò grazie alle trasfusioni di sangue, donato dal padre. Quando lasciò l'ospedale, cominciò a scrivere poesie. Nel 1957 decise di sposare una poetessa di una città della provincia texana, Barbara Frye, senza averla mai vista, ma divorziarono nel 1959. Barbara dirigeva la rivista Harlequin, sulla quale erano state pubblicate delle poesie di Bukowski. Lei disse che la loro separazione non ebbe niente a che fare con la letteratura, però lei dubitò spesso della sua abilità di poeta. In seguito al divorzio, Bukowski ricominciò a bere e a scrivere poesie.

Gli anni sessanta

Nel 1960 era ritornato all'ufficio postale a Los Angeles, dove continuò a lavorare come impiegato archivista per oltre dieci anni. Nel 1962 fu traumatizzato dalla morte di Jane Cooney Baker[5], il suo primo vero amore. Bukowski sfogò il suo lutto e la sua devastazione in una potente serie di poesie e racconti che piangevano la sua morte. Jane è considerata il più grande amore della sua vita e la più importante tra le Muse che ispirarono la sua scrittura: ne sono convinti i biografi Jory Sherman, Souness, Brewer e Harrison.

Nel 1964 Frances Smith, la sua nuova convivente, partorì l'unica figlia di Bukowski, Marina Louise. Lui però screditava Frances con frasi pesanti: hippy dai capelli bianchi (white-haired hippy), lavoro malfatto (shack-job) e vecchia sdentata (old snaggle-tooth).

Jon e Louise Webb, adesso riconosciuti come giganti del movimento della piccola editoria del dopoguerra, pubblicavano The Outsider literary magazine. Sotto il marchio Loujon Press, fecero uscire It Catches My Heart In Its Hands (1963) e Crucifix in a Deathhand (1965). La prima raccolta di racconti di Bukowski fu un libretto stampato in cinquecento copie nel 1965 intitolato Confessions of a Man Insane Enough to Live with Beasts (Confessioni di un uomo folle abbastanza per vivere con le Bestie), seguito nel 1966 da All the Assholes in the World and Mine (Tutti gli stronzi del mondo e me).

All'inizio del 1967, cominciò a scrivere Notes of A Dirty Old Man (Taccuino di un vecchio porco), pubblicandolo a puntate sull'Open City di Los Angeles, un giornale underground. Quando fu chiuso nel 1969, i racconti continuarono a uscire sul Los Angeles Free Press, e sul NOLA Express di New Orleans, Louisiana. Sempre nel 1969 lo stesso Bukowski si dedicò a una propria rivista letteraria (intitolata Laugh Literary and Man the Humping Guns), ma senza successo.